Integrazione AZ AP: i primi numeri
20 Ottobre 2009Apertura II fase
26 Ottobre 2009IPI, la nostra posizione
INDIVIDUAL PERFORMER INDICATOR:
LA NOSTRA POSIZIONE
Premesso che le nostre sigle sono da sempre attente e impegnate sulle tematiche relative alla professionalità, alla formazione e al ruolo degli assistenti di volo, non possiamo non esprimere alcune perplessità in merito alla iniziativa aziendale di introdurre un sistema premiante e gratificante in base a certi parametri valutativi.
La prima osservazione da fare è che probabilmente le risorse economiche indirizzate a questa operazione (alcune centinaia di migliaia di euro) potevano ben essere destinate, da subito, per riequilibrare alcune impellenti necessità categoriali, quali ad esempio finanziare un incremento delle giornate di ferie annue, dando un segnale importante su uno degli aspetti più critici del nostro contratto.
Altro elemento che lascia perplessi è l’eccessivo peso dato nella determinazione dell’indicatore finale all’indice di attività rispetto all’indice di professionalità, dimostrando che l’obiettivo aziendale non è tanto l’aspetto qualitativo della prestazione, quanto quello quantitativo, e alla penalizzazione che subiscono i medio raggisti rispetto a chi opera sul lungo, a causa del numero più elevato di valutazioni effettuate sul lungo rispetto al medio.
Inoltre alcuni parametri, come il “giudizio di settore”, restano tutt’ora avvolti da una densa coltre di mistero, che cela goffamente i reali meccanismi che muovono questo tipo di valore espresso in percentuale.
Queste sono solo alcune delle ‘falle’ di uno strumento che certamente non è risolutivo ai fini di una sollecitazione degli aspetti motivazionali della categoria, che, sicuramente, in questo momento, gradirebbe e apprezzerebbe molto di più un intervento, da tempo sollecitato, capace di rendere più adeguato un impianto contrattuale e normativo ‘emergenziale’, e sul quale bisognerà intervenire il prima possibile.
Comunque, in definitiva, strumenti e figure come l’I.P.I. e il Tutor altro sembrano che tentativi aziendali, spesso disarticolati e improvvisati, per risollevare e sollecitare i livelli professionali e di prestazione della categoria. Continuando però a sfuggire e a rifiutare, alla stregua della ‘vecchia Alitalia’, qualsiasi ipotesi di individuare una figura specifica, nella nostra categoria, che presieda ai processi valutativi e sia reale espressione del livello di eccellenza espresso dagli Assistenti di Volo.
Una figura, una volta definita e individuata come SuperVisor, capace di risollevare la categoria dall’attuale assetto organizzativo appiattito, e fare giustizia di tutti i mezzi e mezzucci che, di volta in volta, l’azienda si inventa (Ghost-Tutor-I.P.I.).
In conclusione come sindacati non ci sorprende certamente che un’azienda pensi di premiare le proprie migliori risorse professionali, attraverso l’assegnazione di benefits. Ma il rischio più insidioso è che se i criteri non sono oggettivi ed effettivamente equi, il rischio di generare discriminazioni e malumori è sempre reale, alimentando, paradossalmente, proprio quella disaffezione che si tenta di recuperare.
Roma, 21 ottobre 2009
RSA ALITALIA –AIRONE
FIT-CISL AV ANPAV