Richiesta di incontro su criteri DISTACCHI da ALITALIA CAI vs. CAI FIRST, SECOND
23 Agosto 2012Convocazione Ministeriale – 31 agosto 2012
29 Agosto 2012“Riorganizzazione autunnale” – per chi suona la campana?
E’ un bene non allarmarsi, ma rimanere vigili ed informati.
C’è chi sostiene (nel chi annoveriamo non tanto l’erudito collega che elabora i rumors scientemente messi in onda, quanto il delegato di turno che sembra abbia l’incarico di dispensare consigli e sedare ogni preoccupazione in ogni caso: la generazione è in preoccupante crescita…) che la crisi interesserà esclusivamente la categoria AV, per il fatto che di P1 ce ne sono pochi e, “mandando a casa” i numerosi P2 che dalla CIGS ancora una volta hanno offerto la disponibilità per il periodo estivo (in attesa della dovuta assunzione a TI), il problema sulla prima citata qualifica è risolto.
C’è chi senza alcun fondamento, invece, citando articoli e commi di legge, sostiene che un mirato e definitivo intervento per “juniority” (mandare via, definitivamente, i più giovani) risolverà definitivamente la faccenda.
E’ di tutta evidenza che, per affrontare l’annunciata problematica non basta un confuso e ridotto “quadro di parte”: partendo dalle dichiarazioni dell’AD, che avrebbe individuato numero (“qualche centinaio”) e cause(citandolo: «negli ultimi due anni seicento stagionali – che avevano contratti a tempo determinato – che hanno fatto ricorso al giudice sono stati assunti» a tempo indeterminato.«Abbiamo aumentato i contratti part time, ma siamo arrivati al limite»).
Ci teniamo a puntualizzare, in apertura di riflessione, che l’annuncio del riassetto ed un eventuale informativa, che risulterebbe già avvenuta, ai Sindacati ci vede tanto estranei quanto sconcertati.
Di seguito, diviso in macro-aree, il nostro quadro di riferimento, utile quando saremo chiamati ad affrontare la problematica:
- tipologia di strumento da utilizzare, qualora serva;
finalità a lungo termine della riorganizzazione; - durata dell’intervento;
- effetti generanti della riorganizzazione: ambito di destinazione.
Prima e non durante, bisogna tener conto, anzitutto, del mutato contesto creatosi per effetto della riforma degli Ammortizzatori Sociali recentemente introdotta (cd. RiformaFornero), evitando che “la medicina eventualmente da somministrare sia eccessiva rispetto alle reali necessità”, vuoi per superficialità, vuoi per eccesso di cautela, vuoi per la cronica fretta che dopo lunghe pause (quella estiva, ad esempio) pretende tempi ristrettissimi.
E’ bene sapere che il FSTA (il Fondo di Sostegno che integra la CIGS propriamente detta all’80% della retribuzione di riferimento) verrà abolito a partire dal 1 gennaio 2014: lo sanno bene i cassaintegrati delle vecchia Alitalia che hanno subito la modifica in corsa e per i quali l’impegno sindacale sul tema é tanto costante quanto arduo (la problematica si abbatte anche sui CIGS CAI dello scorso anno): pertanto, l’eventuale utilizzo di CIGS dovrà, per le motivazione su esposte, ricadere su un periodo limitato e coperto.
Uno strumento alternativo applicabile, già sperimentato in diverse realtà è la SOD (Solidarietà Difensiva), che si differenzia dalla SOE, attualmente in uso, per l’opposta finalità (la prima serve per non licenziare, la seconda per assumere): un utilizzo flessibile, in un ambito magari più ampio (un “Contratto di Solidarietà”).
Nella scelta e la taratura dello strumento, tenuto conto del limite imposto dalla cancellazione del Fondo, bisognerà considerarne sì la flessibilità ma al contempo permetterne un utilizzo ristretto a risoluzione delle necessità palesate (se seve solo per la stagione invernale…).
Un intervento più ampio genererà, sicuramente effetti benefici che dovranno, necessariamente, andare a vantaggio esclusivo del PNC che subisce lo strumento: pensarci ora per non rimpiangere poi.
Gli elementi succitati danno un quadro di riferimento che vuole generare ambiti di maggior consapevolezza alle porte di una crisi che, per quanto “pilotata” possa esser considerata, è da affrontare con cognizione di causa e massima attenzione.
Elementi che, già oggetto di discussione nei contatti che i delegati dell’Associazione hanno quotidianamente con gli Associati, hanno generato le prime, ovvie, considerazioni.
Una su tutte, quella di considerare tatticamente tutelante un “contratto di Solidarietà”, che stabilizzi l’attuale contratto scaduto (magari con il riconoscimento della vacanza contrattuale – l’ISAT, per intenderci), in attesa che il quadro nazionale, nel pieno della bufera (v.di “Windjet”) , sia pronto a digerire soluzioni più estese.
Roma, 26 agosto 2012
RSA ANPAV