Differimento sciopero al 10 giugno
22 Aprile 2008AIR ALPS – Richiesta di incontro
30 Aprile 2008Comunicato Stampa del Presidente ANPAV Al prestito-ponte segue rapida individuazione soluzione industriale
La decisione bipartisan di procedere all’erogazione di un prestito-ponte per Alitalia, se da un lato rappresenta una boccata d’ossigeno per l’agonizzante compagnia di bandiera, dall’altro non apre nessuno spiraglio di visibilità sull’immediato futuro.
Un ‘ponte’ verso che cosa? Ancora non è chiaro.
Una soluzione tampone che non avrebbe nessun senso, se non seguita dalla rapida individuazione di un accordo credibile con un partner internazionale e in grado di prospettare un disegno industriale di ampio respiro.
L’uscita di scena di Air France, evento che riteniamo nefasto, e al quale hanno contribuito in gran parte le pesanti interfenze politiche e in parte la miopia di certi atteggiamenti sindacali, apre scenari nebulosi, e ci tocca assistere, ancora una volta, al balletto di dichiarazioni che tirano in ballo presunti pretendenti, la maggior parte dei quali puntualmente smentiscono l’interessamento alla compagnia di bandiera.
L’unica cosa certa sembrerebbe l’ennesimo intervento drastico sul personale che, per quanto ci riguarda, avendo oramai ‘raschiato il fondo del barile’, sia dal punto di vista economico che contrattuale, non capiamo dove potrebbe ‘andare a parare’.
Con Air France avevamo almeno la visibilità di interventi sul personale, sostanzialmente gestibili, adesso si vorrebbero adottare, presumibilmente, interventi sul personale e l’occupazione insostenibili.
Chi ha determinato la fine dell’opzione Air France ha oggi il dovere, verso il Paese, i cittadini e le migliaia di famiglie coinvolte, di individuare in tempi celeri un percorso alternativo valido e sostenibile, prima che l’erosione del prestito e la situazione drammatica del Gruppo Alitalia determinino la sparizione della compagnia, con pesanti risvolti in termini sociali e di immagine dell’Italia.
I lavoratori Alitalia, che in questi anni hanno ripetutamente, e pesantemente, contribuito a tutti i piani di riassetto industriale, non possono oggi essere l’unico capro espiatorio della situazione attuale.
Esortiamo chi ha la responsabilità a gestire questa ‘patata bollente’ di agire con responsabilità e celerità, avendo una visione generale del problema, avulsa da tentazioni localistiche o scorciatoie ‘commissariali’.
Roma, 23 APRILE 2008
IL PRESIDENTE
Massimo Muccioli