Nelle ultime ore ANPAV ha lavorato incessantemente alla ricerca di un’unitarietà sindacale, che

mai come oggi deve essere alla base delle trattative future con il management di Meridiana FLY.

Il risultato di questo nostro lavoro è lo sciopero unitario. Cogliamo positivamente l’adesione anche

delle altre sigle alla proclamazione di sciopero. L’unità in questo frangente è fondamentale.

La situazione aziendale è ormai patrimonio di tutti e ben conosciuta, ma riteniamo fondamentale

rivelare quali sono le cause che ci hanno portato alla proclamazione di 24 ore di sciopero per il

giorno 4 aprile 2011.

Ci troviamo sostanzialmente difronte ad un’azienda con due facce : una che vuole costruttivamente

affrontare la crisi concertando con i sindacati ed un’altra che non perde occasione per trasmettere

tutto il proprio nervosismo ed inadeguatezza nell’affrontare la situazione contingente.

Ripetute contestazioni, vessazioni ed imposizioni unilaterali sulle interpretazioni contrattuali sono

ormai all’ordine del giorno, mettendo a dura prova gli animi e l’aspetto psicologico degli equipaggi

di volo.

Responsabilmente abbiamo dichiarato all’azienda la ferma volontà di un armistizio in cambio di

serietà e lealtà nell’applicazione delle norme contrattuali, sancite dalla vittoria del ricorso ex-art.28

vinto da Anpav, e sottoscritto e riconfermato da tutte le sigle sindacali, alla presenza del Presidente

della Regione, Ugo Cappellacci, il 20 dicembre a Villa Devoto a Cagliari. A tutt’oggi, riscontrando

una noncuranza di questa nostra apertura ai tavoli delle trattative, siamo costretti alla dichiarazione

di sciopero, che sicuramente mette a dura prova la già delicata situazione di MeridianaFLY.

Non possiamo assistere tacitamente alle imposizioni unilaterali di una parte della dirigenza, la quale

neanche partecipa ai tavoli delle trattative, e che agisce in completa contrapposizione con quanto

stabilito con i sindacati. Auspichiamo che la parte responsabile e costruttiva aziendale faccia

interventi mirati volti a bloccare questa situazione e a rassicurare gli animi di tutti coloro che

responsabilmente vanno a lavorare, ogni giorno, sapendo che potrebbero essere futuri esuberi.

Continueremo in tutte le forme di protesta consentite dalla legge qualora non vedessimo una

repentina e chiara inversione di rotta nel “modus-operandi” di quella parte dell’azienda che non

vuole aiutare il tavolo, già molto delicato, delle trattative.

Olbia, 4 Marzo 2011