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18 Ottobre 2007Terzo servizio: l’ennesima beffa!
7 Novembre 2007Comunicato Unitario
FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI UGL TRASPORTI SdL T.A.
ANPAC ANPAV AVIA UNIONE PILOTI
Considerazioni programmatiche su TRASPORTO AEREO ALITALIA.
L’assenza di una politica di programmazione del settore e la carenza di interventi governativi tesi ad un riordino del trasporto aereo del Paese, hanno generato le condizioni di estrema debolezza in particolare di Alitalia.
In tale quadro la Compagnia ha comunicato alle OO.SS. ed AA.PP. che per ridurre le perdite e riportare efficienza nell’attività è indispensabile procedere ad un riposizionamento strategico del network, anche attraverso la rimodulazione dell’attività tra Milano Malpensa e Roma Fiumicino: il CdA di Alitalia ha approvato le linee guida del Piano di sopravvivenza e transizione elaborate in tal senso.
Le OO.SS ed AA.PP del Trasporto Aereo, nel prenderne atto ritengono quindi indispensabile proseguire il confronto sul Piano Industriale secondo criteri di oggettività, che tengano conto dell’attuale stato di crisi industriale e finanziaria di Alitalia e dello scenario in cui si trova a competere, con l’obiettivo di garantirne la continuità di impresa, migliorandone al contempo l’efficienza.
Serve quindi un’analisi che tenga conto delle reali difficoltà e soprattutto la consapevolezza che lasciare inalterata tale situazione potrebbe significare la fine di Alitalia e di conseguenza danni irreversibili per l’intera economia del settore, risulta infatti impossibile presidiare efficacemente due grandi aeroporti intercontinentali. La mancata implementazione di un razionale piano nazionale del trasporto aereo, le carenze infrastrutturali e la frammentazione del sistema aeroportuale nell’area lombarda, la vicinanza geografica di Malpensa a numerosi hubs concorrenti e la contemporanea presenza nello stesso bacino di utenza anche dell’aeroporto di Linate, creano un’indubbia diseconomia per Alitalia.
La prevista concentrazione dell’attività di Lungo Raggio su Roma e la cancellazione delle direttrici di feederaggio di Malpensa in forte passivo, se da un lato costituiscono nello scenario attuale, un marcato recupero di perdite, dall’altro pongono una seria questione occupazionale, alla quale bisogna dare risposte concrete. Bisogna ricercare, in particolare per lo scalo lombardo, nuove strategie e progetti di sviluppo, facendo contestualmente ricorso a tutti gli strumenti e ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente, estendendo anche all’intero settore l’intervento del Fondo per il sostegno al reddito.
I ritardi e la miopia della politica che hanno generato tale situazione non possono essere pagati dai lavoratori, attraverso la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Gli aeromobili di Medio e Corto Raggio, non più utilizzati su tali rotte, non dovranno essere alienati ma impiegati su altre destinazioni, implementando i collegamenti point to point, specialmente da Malpensa.
Occorre far rientrare le ore di volo appaltate ad operatori esterni, sfruttando le sinergie tra le varie aziende del Gruppo (Volare, Alitalia Express) ed esplorando tutte le opportunità offerte dall’attuale positivo trend di mercato, per minimizzare la contrazione dell’attività di cui, in assenza di azioni mirate, si avvantaggerebbe la concorrenza.
Ciò consentirebbe anche, in presenza dei necessari interventi di riordino aeroportuale e di sistema, da sempre richiesti e mai realizzati, una diversa articolazione e rimodulazione del network, capace di cogliere le nuove opportunità per intercettare al meglio le reali potenzialità del mercato del nord.
Ulteriori proposte in tal senso, tese a ridurre quanto più possibile il numero di aeromobili non impiegati, verranno illustrate dalle scriventi sin dalle prossime riunioni di approfondimento sul Piano Industriale.
Per quanto riguarda il futuro assetto di AZ Service, ferma restando la necessità di puntare a modelli organizzativi in grado di migliorare l’efficienza e la qualità delle varie aree, che possono divenire valore aggiunto per l’economia dell’Azienda, potrà essere valutata la possibilità di partecipazioni minoritarie da parte di specifici soggetti industriali, in grado di apportare risorse e know how funzionali al miglioramento della redditività dei vari segmenti di business, senza rinunciare ad una logica di gruppo, a nostro avviso necessaria, ad uno sviluppo complessivo dell’Azienda.
Una puntuale disamina dei singoli progetti di partecipazione di soggetti terzi dovra’ essere oggetto di apposite riunioni tecniche, finalizzate agli approfondimenti non ancora affrontati in sede di presentazione del Piano. Solo al termine di questo lavoro sarà possibile esprimere un giudizio di merito sulle singole iniziative.
Tutto ciò premesso, appare evidente che l’aspetto più qualificante del percorso di definitivo rilancio del Gruppo Alitalia, dovrà essere l’individuazione di un partner di provate capacità industriali e manageriali, nonché di adeguata solidità economica e patrimoniale, risorse queste indispensabili per consentire alla Compagnia di recuperare il ruolo che le compete nel panorama internazionale, ritornando ad essere il cardine dell’intero trasporto aereo nazionale, nell’interesse primario del Paese e del diritto alla mobilità dei cittadini.
L’iter di individuazione del nuovo azionista di riferimento dovrà essere rapido e trasparente ed i criteri discriminanti dovranno essere la bontà del nuovo Piano Industriale da questi proposto ed i mezzi economici ed organizzativi per realizzarlo.
In un mercato del trasporto aereo mondiale in costante crescita, solo ritrovando rapidamente la strada dell’efficienza e dello sviluppo Alitalia potrà riemergere dall’attuali crisi. Appare quindi evidente la necessità di mantenere in attività il maggior numero possibile di aeromobili con i relativi equipaggi, per essere pronti a beneficiare delle potenzialità di recupero di quote di mercato, conseguenti alla disponibilità di risorse aggiuntive apportate dall’introduzione di un nuovo assetto proprietario.
Le OO.SS ed AA.PP. del Trasporto Aereo sono pronte al confronto a tutto campo con i soggetti interessati all’acquisizione di Alitalia, nella consapevolezza che il fattore lavoro, con i livelli di produttività raggiunti da tutte le categorie, rappresenta un punto di forza di ogni serio progetto di rilancio del Vettore.
Il costo del lavoro di Piloti, Assistenti di Volo e Personale di Terra è infatti sostanzialmente inferiore a quello dei principali competitors continentali, con adeguati investimenti nello sviluppo della flotta e del network ed una radicale implementazione del prodotto offerto alla clientela, tale vantaggio competitivo produrrebbe effetti sicuramente positivi.
Parlare quindi di esuberi appare del tutto inopportuno, in considerazione della carenza di tali professionalità nel mercato internazionale e della necessità di disporre di adeguate risorse umane, qualora l’auspicato ingresso di un nuovo partner consentisse il rapido ritorno all’espansione dell’attività.
Risulta pertanto evidente che nello scenario rappresentato dalla nuova proprietà, si dovrà definire la tematica dei contratti delle varie categorie, una volta chiarito il ruolo e la mission industriale che questa vorrà dare ad Alitalia. Sino a quel momento andranno garantite a tutti i lavoratori le attuali condizioni economiche e normative.
Il Governo, per consentire una rapida e proficua definizione del processo di privatizzazione della Compagnia deciso dal Parlamento, dovrà assumere il necessario ruolo di garanzia che gli compete nella gestione di questa delicata fase, anche scongiurando interferenze politiche, per minimizzare dispute ed incertezze che rischierebbero di far naufragare la risoluzione della vicenda Alitalia.
Pur nella consapevolezza che la ristrettezza dei tempi a disposizione per rilanciare la Compagnia, non le consentirebbe di beneficiare nell’immediato di eventuali interventi di sistema, le OO.SS e le AA.PP. ritengono necessaria la contemporanea ripresa del confronto nelle apposite sedi istituzionali, per addivenire ad una rapida regolamentazione dell’intero trasporto aereo nazionale ed al superamento dell’attuale vuoto legislativo e normativo che falsa il mercato ad esclusivo vantaggio degli operatori stranieri e di quelli che non rispettano le regole, pregiudicando la sopravvivenza delle imprese nazionali col rischio di portare al tracollo un settore strategico per lo sviluppo economico del Paese.
Segreterie Nazionali
FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI UGL TRASPORTI SdL T.A.
Presidenze
ANPAC ANPAV AVIA UNIONE PILOTI
Roma, 23 ottobre 2007