Gruppo ALITALIA in A.S.: consultazione Stati Passivi e Richiesta Copie
4 Marzo 2012PROVOCATORIO L’ANNUNCIO DI RYANAIR: e’ tempo che il Governo intervenga
7 Marzo 2012Il disastro della Riforma Pensionistica
Le recenti manovre che interessano la riforma del Sistema Previdenziale hanno messo in luce tutta una serie di criticità relative al cosiddetto “Caso Alitalia”.
Come tutti ricorderanno uno dei cardini di quell’Accordo, culminato con il c.d. “Lodo Letta”, era che si attuava un periodo di ammortizzazione sociale entro il quale tutti i colleghi che avessero maturato i requisiti pensionistici non sarebbero stati presi in considerazione da CAI per un’eventuale assunzione.
Un accordo sofferto ma che si basava su una garanzia “forte” offerta a chi, pur avendo titolo per essere assunto in quanto “anziano”, permetteva che il suo posto di lavoro fosse occupato da un suo collega più giovane che altrimenti non avrebbe mai raggiunto la pensione.
Tuttavia, come in un film di fantascienza, ecco che gli attori dell’Accordo improvvisamente… spariscono.
All’arrivo del Ministro Fornero le regole pensionistiche vengono modificate con un colpo di spugna: dei quasi 4200 cassaintegrati del Gruppo Aitalia risulta che solo 200 hanno i requisiti pensionistici …
In più, il succitato Accordo (e non era un “accordo qualunque”: fu stipulato dalla Presidenza del Consiglio, da numerosi membri dell’allora Governo in carica e dalle Parti Sociali interessate) citava chiaramente che l’individuazione del personale pensionabile doveva avvenire calcolando il periodo di ammortizzazione sociale (7 anni) “… sommato al periodo di preavviso” (Accordo Quadro sez ii): il periodo di preavviso è poi, di fatto, “scomparso” dagli Accordi Ministeriali qualche giorno dopo la firma del prima citato Accordo.
E’ evidente, quindi, che CAI ha arbitrariamente individuato il personale che definisce “pensionabile”: personale che non ha mai preso in considerazione a partire dalle assunzioni del lontano Febbraio 2009 (ad oggi ca. 330 unità).
L’individuazione del Personale pensionabile, inoltre, teneva conto del fatto che i periodi di cassa integrazione e mobilità concorrevano al conteggio relativo allo sconto di un anno ogni 5 previsto dalle normative del Fondo Volo. INPS ha, invece, fatto sapere che la regola dello “sconto” non si applica ai periodi di CIGS/MOBILITA’.
L’effetto? altri colleghi che, di fatto, non hanno più la pensione…
Un incredibile mix di incompetenza e superficialità rischia di far trovare nel baratro migliaia di lavoratori che avrebbero avuto diritto al posto di lavoro e che rischiano invece di trovarsi senza alcuna fonte di reddito. Le gravi problematiche sopra esposte necessitano della massima attenzione da parte di tutti (Parti sociali incluse) in direzione di un intervento immediato e definitivamente risolutivo.
Roma, 5 marzo 2012 ANPAV