• MAI PIÙ PENALIZZAZIONI
Roma, 5 marzo 2020 – di Antonella Annese
Nella partita “mamme/hostess” contro Inps al momento siamo 4-0. La squadra delle mamme, anche questa volta supportate da ANPAV e dallo Studio Legale Martucci & Associati, porta a casa la quarta sentenza ai danni dell’INPS confermando l’atteggiamento discriminatorio dell’ Istituto Previdenziale.
Dopo Ferrara, Como, Civitavecchia anche il tribunale di Busto Arsizio conferma che nei periodi di astensione dal lavoro delle mamme assistenti di volo gli importi riconosciuti erano significativamente più bassi del dovuto.
L’errore di calcolo nasce dalla considerazione parziale dell’ultimo stipendio percepito per determinare l’importo da erogare per Il periodo di astensione dal lavoro previsto dalla legge (fino a 16 mesi data la “mansione a rischio”).
La prolungata ed approfondita analisi della materia “indennità di maternità” ha nuovamente ottenuto i risultati sperati anche in secondo grado di giudizio presso il tribunale di Ferrara.
L’ impostazione del ricorso ha consentito, alle circa 70 associate ANPAV che hanno per prime rivendicato i loro diritti economici, di estendere la legittima richiesta ad un periodo pregresso di 10 anni rispetto alla canonica prescrizione annuale osservata in ricorsi di analoga tipologia ma impostati secondo principi diversi.
Le sentenze di Civitavecchia e Busto Arsizio hanno un valore senza precedenti perché riguardano sedi giudiziarie sulle quali insiste una elevata percentuale di cause poiché parliamo di aree con il maggior numero di sedi operative di compagnie aeree.
Finalmente per le “mamme/hostess” la peculiarità lavorativa non sarà più appesantita da inspiegabili penalizzazioni economiche.