NECESSARIO UN SOSTEGNO AD HOC PER SUPPORTARE OCCUPAZIONE E REDDITO
di Carlo Amati
Il settore del Trasporto Aereo è messo a dura prova dall’incessante dilagare della pandemia.
L’impossibilità, almeno per adesso, di adottare misure che siano risolutive o che contengano i contagi frenano la mobilità, a questo quadro già compromesso si aggiungono le limitazioni imposte alla libera circolazione.
In questo scenario si è creata un’onda d’urto capace di ridurre di oltre il 90% i volumi di traffico ed i connessi ricavi, ne sono la prova le stime di settore ( EUROCONTROL, IATA) circa le percentuali di passeggeri trasportati che continuano ad essere ritoccate al ribasso a tutti i livelli territoriali.
Dal punto di vista nazionale purtroppo non si può che prendere atto del fatto che le recenti misure, per contenere il contagio, assunte dal Governo italiano e valide a momento per i prossimi 30 giorni, non fanno altro che gravare su un quadro già fortemente negativo.
Un simile contesto deve necessariamente includere per il personale navigante delle compagnie aeree basate in Italia un carnet di misure di sostegno create ad hoc per supportare occupazione e reddito e traghettare i lavoratori al 2023, anno in cui viene stimata la ripresa totale del settore del trasporto aereo.
Gli ammortizzatori sociali in corso in utilizzo presso la quasi totalità dei vettori aerei andranno in scadenza nel primo trimestre 2021, circa diecimila colleghe e colleghi e le loro famiglie necessitano di un segnale tangibile e di lungo termine da parte delle Istituzioni competenti.
È quindi strategico ed essenziale avviare una tavolo governativo di analisi della Crisi di settore che sia unitario, eterogeneo e partecipato (Istituzioni, Compagnie Aeree, Parti Sociali) affinché nessuno rimanga indietro: le peculiarità sono molte, il tempo a disposizione poco.